La tessera radicale
(Dal forum Radicali FVG) – La quota di iscrizione “alta”, il congresso per iscritti e non per delegati, l’abolizione (negli statuti radicali) delle sezioni regionali e provinciali di partito (con i loro relativi organi dirigenti) e la non presenza elettorale alle amministrative, sono problemi strettamente collegati.
Se fossimo in democrazia si potrebbe avere la quota bassa, la struttura classica di partito, presentarsi alle elezioni ecc… Sarebbe garantita la democrazia, la partecipazione l’informazione ecc…
Ma quello che distingue la politica radicale da sempre è l’analisi che si fa sullo stato delle cose: regime, illegalità, disimformazione, ladrocinio, disparità di condizioni ecc…
Cosi che un partito libertario (senza meccanismi di controllo in entrata ed in uscita dal partito) sarebbe spazzato via in un attimo se adottasse le regole di tutti gli altri partiti (vedi dibattito per la rosa nel pugno).
Il fenomeno delle tessere false, degli accaparratori di tessere per controllare il partito, la sudditanza delle strutture nazionali ai potentati locali e ai burocacrati regionali e provinciali di partito,la spartizione della “roba” a livello locale con la conseguente mutazione genetica del militante tipo ecc… sono cose molto note.
Con la quota di iscrizione “alta”, il congresso per iscritti ecc……… questi fenomeni sono più difficili.
Questo vuol dire che chi non ha soldi è fuori dalla vita politica… no! perchè al di là delle proprie disponibilità finanziarie la prassi radicale di raccogliere soldi da una soluzione a questo problema.
I 200 euro si possono raccogliere tra i cittadini (altro che questa cifra si raccoglie come ho documentato qualche giorno fa) nel corso delle battaglie politiche, si possono raccogliere tra gli amici e parenti, si possono risparmiare, ci sono mille modi al patto di infondere la necessaria fiducia e determinazione.
Questo sempre che non si creda che noi sia dei terribili liberisti, classisti, antidemocrati e yesmen