Riesplode nelle carceri la grana affollamenti

IL PICCOLO (TRIESTE) – Giovedì 15 Ottobre 2020Riesplode nelle carceri la grana affollamenti. A Trieste 632 detenuti su 464 posti disponibili

I dati al 30 settembre dicono che la casa circondariale è occupata al 136% contro il 107% della media nazionale

Benedetta Moro

Dopo un calo di presenze di detenuti registrato ad aprile, in seguito alle misure di decongestionamento imposte dal decreto Cura Italia di marzo, gli “ospiti” del carcere di Trieste tornano a crescere, superando di gran lunga la capienza massima delle strutture. Stesso trend si registra a Udine, Tolmezzo e Pordenone, sedi degli altri istituti penitenziari del Friuli Venezia Giulia. L’unica a rimanere indenne dal trend negativo è Gorizia, dove al contrario il numero di “residenti” è sotto la soglia della capienza. Secondo i dati pubblicati sul sito del ministero della Giustizia risalenti al 30 settembre torna dunque ad aumentare sul nostro territorio il tasso di sovraffollamento, che si attesta ora a circa il 130%, un dato che supera la media nazionale, che si ferma per ora al 107%. E la nostra situazione è ancora “positiva” rispetto a tante altre realtà.

Al 31 luglio, segnala un recente report sulla “Fase 2” di Antigone, dal 1991 in prima linea per difendere i diritti dei detenuti, in ben 24 istituti il tasso di sovraffollamento superava ancora il 140% e in tre si arrivava oltre il 170% (Taranto con il 177,8%, Larino con il 178,9% e Latina con il 197,4%).Quello del sovrannumero delle persone che “risiedono” dietro le sbarre è un annoso problema, che quest’anno si fa ancora più serio, viste le esigenze di distanziamento sociale e di maggiore igiene durante la pandemia. Il tasso di presenze dei detenuti è stato attenuato in parte attraverso la detenzione domiciliare e l’adozione del braccialetto elettronico: due disposizioni adottate solo nei casi in cui era possibile.

Ma c’è ancora molto da fare, come dimostrano le cifre a livello nazionale. Guardando ai numeri, il 30 settembre in Italia si registravano 54.277 detenuti (a luglio erano 53.619) a fronte di 50.570 posti. In Fvg si rilevavano in totale 632 detenuti (a maggio erano 593, a gennaio 659) su una capienza di 464 posti disponibili. Siamo al 136% della capienza.Nello specifico, a Trieste sono 181 i detenuti su 136 posti, a Pordenone 57 su 37, a Tolmezzo 204 su 149 e a Udine 145 su 90. Nel capoluogo isontino invece, come detto, le cifre sono positive: 45 detenuti su 52 posti. «Qui – specifica Paolo Pittaro, garante regionale dei diritti della persona – c’è un’ala nuova, inaugurata a febbraio, dove però, prima di ospitare nuovi detenuti, c’è bisogno di aumentare il personale».

Ma come hanno affrontato le strutture regionali la pandemia? Pittaro, che le ha visitate prima e dopo il lockdown (manca una visita a Tolmezzo la prossima settimana) commenta così: «Solo a Tolmezzo sette, otto persone sono risultate positive, ma provenivano da altre carceri. Nessuno è andato in ospedale e nessuno è deceduto. Seguendo le indicazioni dell’Ausgi, sono state individuate le aree per l’isolamento, comportando ovviamente ulteriore disagio. Nelle visite che ho fatto i dettami dell’autorità sanitaria sono stati seguiti scrupolosamente: i dispositivi erano presenti e le visite erano state sospese. Ora il trend è quello di mantenere il metodo del collegamento telematico ma in aggiunta, non in sostituzione alle visite in presenza».

A visitare di recente il carcere di Tolmezzo inoltre sono stati Elisabetta Zamparutti e Sergio D’Elia, massimi dirigenti del Partito Radicale e di “Nessuno Tocchi Caino”. Gli esiti sono stati comunicati in una conferenza moderata dal radicale Marco Gentili, a cui sono intervenuti Enrico Sbriglia, già provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, Marco Fazzini del Consiglio dell’Ordine degli avvocati e l’avvocato Andrea Frassini, già presidente della Camera penale.

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